Colpo di coda
Se fu una scia del vento, nessuno ebbe ricordo
La polvere grigia è una pala che graffia il cemento
Finì tutto cosi, ma un albero fra le macerie inverno fiorì
Fiorì di stelle i rami, i volti uno per uno
Due cagne impazzite ringhiavano al cucciolo nuovo
Il cucciolo capì
Si tolse il destino da collo e quel giorno sparì
La casa è ancora in piedi, non vedo altro regalo
Ma parlo al raccolto che nasce ogni sasso che smovo
Domani che ora è?
Paziente quell’erba spontanea che cresce da sé
Che si possa incontrare ben altra memoria
Che ora il cerchio si chiuda in un vortice d’aria
La vita è come un osso, nascosto tra la terra
Nell’albero sciolto recinto dai fiori di serra
Ti scrivo chissà dove e aspetto che il cucciolo torni e porti il mio nome
Che di passi nel vento si riempia la strada
Che il cammino riprenda da un colpo di coda